Le parole sono importanti… arancini o arancine?
La prima fu imbriaghera scoperta un dopo pranzo davanti a una bottiglia di acquavite barricata. Poi venne mendula e non si scherzi che qui le mandorle sono una cosa seria.
Mischino e mancari con il loro carico sarcastico continuano il cammino.
Vengono piano piano… ricordi spagnoli che uniscono le due isole maggiori.
Questa ricetta non ha un equivalente sardo e a proposito di parole non ho neppure capito come si chiamano. Perché in Sicilia questo piatto ha un “genere” territoriale…
ArancinA nella zona dell’occidente parlemitano e arancinO nell’oriente catanese…
Imparerò prima o poi a dirlo bene, per ora ho rubacchiato un po’ di segreti su come si preparano. Ad esempio ho scoperto che esiste un meraviglioso strumento “l’arancinotto” che permette di preparare tutto alla velocità della luce! Lo trovate qui.
Questa ricetta è una ricetta verace, casalinga, di quelle che le nonne fanno ad occhio, non vi darò dosi, ma solo ingredienti e un procedimento. Non abbiate paura anche senza la perfezione farmaceutica la ricetta sarà vincente, forse anche di più!
Questa volta visto che non vi lascio i grammi di ogni ingrediente vi lascio un consiglio: abbinate gli arancini con il vino Sàgana delle cantine Cusumano. Ho trovato questo abbinamento sul sito del Vinitaly e incuriosita ho provato, devo dire che ci sta davvero bene!
Ottimo post, grazie.
Ottimo anche il sito web
Grazie mille Mauro!!!! Speriamo che continuerai a seguire il nostro blog e a leggere le nostre ricette!!!!
WoW! Non lo sapevo
Ottimo! Bellissimo post