Dessert

Dopo 220 giorni e 1000 cose da raccontare…

Sono passati ben 220 giorni dall’ultima ricetta! Sono poco più di 7 mesi e sono stati i 220 giorni più intensi di sempre!
 
La mia vita è cambiata giorno dopo giorno, fino a prendere le sembianze di una vita che non avevo mai pensato o cercato, ma che devo ammetterlo mi piace davvero!
 
Se qualcuno di voi dovesse chiedermi di scegliere i giorni più intensi di questi sette mesi non avrei assolutamente difficoltà a indicarli: 6 marzo, 18 marzo, 10 aprile e dulcis in fundo 28 di aprile!
Quante date, tutte connesse da un filo che ancora si sta srotolando piano piano che mi ha portata dove sono ora e che chissà dove mi porterà in futuro!
Come molte volte accade le cose iniziano quasi per gioco senza convinzione, per testare i limiti personali e con la certezza: tanto non sceglieranno te…
 
6 marzo: la prima selezione (in un posto con un panorama mozzafiato!) 70 ragazzi pochi posti e 80 domande… Ancora quella convinzione… Non sceglieranno te! Ma tentar non nuoce…
 
Una telefonata… Ha superato il test… Dovrà sostenere il colloquio… Felicità e soddisfazione, ma ancora pochissima convinzione… Non sceglieranno te, ma tentar non nuoce…
 
Il 18 il colloquio, mille domande, tante risposte e le gambe che tremano come non avevano mai fatto in tutta la vita… E la convinzione che no non avrebbero scelto me…
 
Poi in un tranquillo giovedì di metà aprile, in un tiepido pomeriggio di primavera, in una solare cittadina in riva al mare suona un telefono: “Sig.na Sulis, sono il Dott. Erriu, la chiamo per comunicarle che abbiamo giudicato positivo il suo colloquio e che vogliamo avviare con lei un contratto di lavoro!”
 
Una telefonata può cambiarti radicalmente la vita? SI, assolutamente si!
 
Ho sentito le gambe tremare e il respiro rompersi, non sapevo cosa rispondere e al tempo stesso ero certa che qualsiasi risposta non avrebbe reso l’idea, non c’erano parole per descrivere le emozioni che mi stavano attraversando! Alla fine avevano scelto me!
 
Stavo per diventare una dipendente di una delle più grandi aziende del mondo, e ancora facevo fatica a metabolizzarlo… Stavo per entrare nel mondo ENEL…
 
All’emozionante telefonata ne segue un’altra altrettanto emozionante, ma la voce non stava ferma e le lacrime non volevano fermarsi e quindi la telefonata è avvenuta più o meno in questi termini:
 
“Mammaaaaaaaa, mi hanno assunto all’Enel” (detto biascicando quante più lettere possibile causa pianto)
“Cosaaaaaa? Ti sei fatta male????”
“No mi hanno assunto all’Enel!!!”
“Chiamo zia ti sei fatta male? Smettila di piangere che non ti capisco!”
(Tiratina su con il naso, respiro profondo!)
“Mamma MI HANNO ASSUNTO ALL’ENEL!!”
E giù lacrimucce anche all’altro capo del telefono!
 
Mi infilo le scarpe e percorro, galleggiando a un metro da terra, tutta la via e quando do a Marco la notizia mi rendo conto del perché dopo 23 anni siamo ancora così: perché ha festeggiato come se il posto lo avesse ottenuto lui…
 
Dopo le telefonate di rito, con nonne, nonni, zii e cugini di ogni grado ed età…
Dopo i festeggiamenti con gli amici…
Dopo i festeggiamenti per la Pasqua e la Sagra del Torrone…
 
Arriva il 28… La domanda è tutta femminile: cosa mi metto? Opto per le stesse cose di sempre…
Ed esco con il cuore in mano verso la nuova avventura, verso un mondo tutto da scoprire, con in tasca le ansie e le paure…
 
Dal 28 di Aprile sono passati dei mesi, intensi, non sempre semplici, ma comunque bellissimi che mi hanno permesso di vivere esperienze stupende e conoscere tantissime persone, di cui per la maggior parte, come mio solito, non ricordo ancora il nome!
 
In questi 220 giorni passati senza il blog, non sono stata lontana dalla cucina…
Solamente non avevo tempo di scrivere o meglio avevo la necessità di trovare di nuovo un equilibrio prima di tornare a condividere con il mondo le mie vicissitudini, sono successe così tante cose che ho dovuto metabolizzarle piano piano! E  ancora adesso se ci penso non mi riesco a capacitare di quante cose sono successe in così poco tempo!
 
Ora sono tornata e oltre essere una indipendente sono anche una bimba felice!
 
Vi avevo lasciato con una mano dolorante e poco funzionale e vi ritrovo con entrambe le mani, un lavoro, una casa nuova, un sacco di nuovi amici e una città bellissima.
 
Eh già… Che bella Cagliari…
 
Quando sono andata via da Pisa pensavo che non mi sarei mai più trovata così bene in una città, ma Cagliari mi ha accolto affascinandomi e dandomi delle possibilità che nemmeno pensavo…


 

Io sono l’esserino minuscolo con il casco e il giubbino Enel che si vede nella foto!
Vi presento l’ingresso della Centrale di Flumendosa II salto!

In ogni caso non ridurrei questi 220 giorni alle quattro date che vi ho detto prima, anzi ci sono state moltissime altre cose: la laurea di Matteo con annessa festa epica, il cambio di casa e l’essere finalmente riuscita ad andare a vivere da sola, e poi da non trascurare ho avuto il piacere di conoscere e andare a ballare con uno dei pasticceri più fighi d’Italia e la sua dolcissima metà!
 
Curiosi di sapere chi è?
 
Vi racconto tutto in una ricetta più all’altezza, se no si offende visto che ha detto che ha già sottolineato che esteticamente c’è da migliorare, beh… Siamo qui per imparare! 😉
 
E ora finalmente la ricetta! Sperando di non scriverne un’altra tra 200 giorni!

PANNA COTTA AL MIELE E WHISKY


500 mL di panna fresca
500 mL di latte intero
70 g di miele
8 g di gelatina
un bicchierino di whisky

Mettere la gelatina a riprendersi in acqua fredda.
Quindi in una pentola dal fondo spesso cuocere la panna insieme al latte e il miele. Portare a bollore, spegnere aggiungere il whisky e la gelatina ben strizzata.
Far scendere la temperatura sino a circa 60°C versare nei bicchierini e far raffreddare fino a temperatura ambiente, quindi riporre in frigo sino a che il dolce non si “ferma” completamente.

Decorare a piacere, io ho usato una composta di lamponi e delle mandorle a lamelle (che sono state oggetto di dibattito =D). 

Comunque a parte le dispute sulla decorazione l’accoppiata whisky-miele merita una prova!

A presto….